Manifesto UDS

U.D.S. Progetto Nazionalitario Sardo

Manifesto

1 La Sardegna è una nazione, una nazione senza Stato, una nazione incompiuta, non una ordinaria entità geografica dell’Italia, una regione particolare e diversa, alla quale lo Stato e la U.E. devono riconoscere elementi di sovranità nazionale.

La nuova Carta Statutaria, per realizzare una Autonomia Nazionalitaria generale, è una esigenza storica ineludibile.

Profonde ragioni storico-culturali, giuridico-istituzionali, etniche, ambientali e scientifiche portano al diritto naturale dei sardi a costituire una nazione, sia pure nell’ambito istituzionale dello Stato.

E’ la nostra condizione insulare che ha formato una individualità storica, etnica, linguistica e antropologica che compongono un inconfondibile DNA identitario e che legittima la pretesa di essere popolo e nazione.

Il rapporto Sardegna-Italia generale si allarga ai paesi, Regioni, Nazioni senza Stato sino al Mediterraneo e ai paesi dell’Asia Minore dove incontriamo le nostre origini antropologiche.

  1. Il Sardismo Nazionalitario, espressione popolare di un diritto naturale, è il punto sociale più alto nella nostra coscienza di Sardi, che dà ai cittadini il naturale diritto-dovere di essere artefici del proprio destino e delle proprie vite.

Poteri esterni ieri e oggi, spesso con le nostre connivenze, hanno infranto e continuano infrangere la sacralità dell’Autonomia. Essi sono le ombre della nostra storia.

L’Autonomia è il bene più prezioso, è l’anima della identità nazionalitaria.

  1. Dobbiamo sentire l’orgoglio della nostra identità: essere sardi significa anche essere italiani ed europei.

La Sardegna ha diritto di essere rappresentata a livello europeo, non solo perché è la più grande vera isola del Mediterraneo, ma per la suastoria e per il suo status di nazione mancata, di piccola patria.

 

La Regione nazionalitaria può stipulare ogni contratto di natura istituzionale, economica e culturale con i paesi europei, può aprire sedi di rappresentanza e di interressi nei paesi mediterranei e nel medio oriente.

Nelle sedi nazionali e internazionali, nelle scelte che riguardano la Sardegna, il suo territorio, l’economia, spetta alla Regione – Nazione Sarda ogni decisione che la riguarda.

Nessun potere dello Stato sulle “cose” della Sardegna.

  1. L’unità dei Sardi è il valore della nostra l’identità e della nostra Autonomia.

La frontiera Nazionalitaria del nuovo secolo ha un’obiettivo: superare la cultura dell’invidia, dei “pocos locos y mal unidos” che annulla le nostre prospettive, per trasformare quella solidarietà naturale che i Sardi ritrovano fuori dall’Isola in un valore strategico del nostro popolo.

La nuova unità dei Sardi, deve poter significare il superamento delle appartenenze politiche quando nelle Istituzioni dal comune, alla Regione, al Parlamento, in qualunque sede istituzionale o politica sono in gioco gli interessi generali dell’Isola.

  1. Patrimonio di valore universale è la memoria storica fatta di tradizioni, di una cultura derivata dalle più antiche civiltà che hanno attraversato l’isola, quella nuragica, la sumerica, la fenicia, la punica, la romana, la spagnola, che fa assumere ad ogni comunità la connotazione di una “polis”, un autentico microcosmo che ha pochi eguali nel mondo.

Questo immenso giacimento culturale non valorizzato in termini economici e sociali, deve contribuire a collegare la Sardegna ai grandi circuiti culturali e turistici del mondo, a costruire un futuro per le giovani generazioni.

  1. L’Italia e l’Europa hanno non solo il dovere ma l’obbligo di eliminare le penalizzazioni della insularità che ostacolano lo sviluppo della Sardegna.

La conquista della continuità territoriale deve essere totale e allargata, diventare permanente, perché l’insularità da handicap possa esprimersi in una grande risorsa.

  1. Il Progetto Nazionalitario, di cui dovrà dotarsi la Sardegna ed ogni singola comunità locale, con al centro la valorizzazione del territorio e degli abitanti si pone come sintesi di identità e innovazione, del locale e del globale, della Sardegna e dell’Europa e del Mediterraneo.

Un Progetto, non di destra o di sinistra, ma del popolo Sardo, che si colloca come momento di confronto – sfida permanente con l’uno e l’altro schieramento, disponibile a collaborare con la forza politica che dimostra di condividere l’anima, la linea, i contenuti del progetto stesso. Una esperienza positiva in Catalogna e altre nazioni senza Stato.

Il bipolarismo, come gabbia centralistica calata nella realtà sarda, nonpuò esaltare e valorizzare la pluralità identitaria sociale; culturale,ambientale, che fa diversa la nostra isola, per la presenza di forzepolitiche non nazionali ispirate ai valori della sardità.

  1. Il Progetto Nazionalitario raccoglie la sfida del nuovo secolo, dell’identità e dell’innovazione. Fonda la sua idea su due momenti cardine: la tutela e lo sviluppo sostenibile del nostro ambiente, del territorio di ogni singola comunità, da cui bisogna partire per delineare i contenuti del progetto in una proiezione nazionale e internazionale.

L’Isola, per il clima e l’ambiente, anche per la sua condizione insulare può diventare la California dell’europa.

Gli attori del progetto dovranno assumere il ruolo di custodi della nostra identità: evitare l’esproprio e il saccheggio di una risorsa non infinita da parte di forze esterne volte a nuove speculazioni. Lo sviluppo deve essere organico: tra area costiera e area interna. La gente Sarda nell’insieme delle forze più attive, dai giovani emergenti, agli imprenditori e ai professionisti va sostenuta con grande determinazione attraverso una politica nazionalitaria che la collochi in primo piano nello sviluppo della nostra economia. La politica di ogni centro istituzionale, comune regione, università, enti, consorzi, va ricondotta a un solo prioritario obiettivo:far crescere la gente sarda, ovunque operi, a renderla protagonista dello sviluppo e del futuro dell’Isola.

  1. La Sardegna ha bisogno di uomini liberi per affermarela sua sovranità: liberi dagli ordini dei partiti nazionali, liberi dai condizionamenti del potere romano o di quello tecnicistico di Bruxelles; liberi, uniti e forti perché la globalizzazione non cancelli non solo la nostra economia, le industrie, la pastorizia, ma anche la nostra identità culturale e antropologica.

 

  1. La difesa del territorio e dell’ambiente, un valore inestimabile che non può durare all’infinito, va unita alla salvaguardia delle risorse umane, del ruolo degli imprenditori locali, del mondo economico e sociale, delle prospettive delle giovani generazioni.

Sono obiettivi primari per tutte le realtà istituzionali Sarde, dalla Regione ai Comuni, per dare sostegno e supporto politico, finanziario e burocratico alle realtà economiche locali.

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